
Conservativa
La “conservativa” è una particolare branca dell’odontoiatria che si occupa del recupero degli elementi dentari compromessi, a causa di carie o fratture.
Il termine conservativa indica, appunto, un approccio mini invasivo che mira al rispetto delle strutture dentali residue. L’integrità di un elemento dentario può essere compromessa da eventi traumatici o più frequentemente da processi cariosi. Gli eventi traumatici (cadute accidentali, incidenti automobilistici o infortuni sportivi) interessano prevalentemente gli elementi dentari anteriori.
Le resine composite sono materiali altamente estetici che permettono al dentista la realizzazione di restauri che si integrano perfettamente dal punto di vista estetico all'elemento trattato, oltre che per quanto riguarda le loro caratteristiche fisiche.
La causa principale della distruzione del tessuto dentario è la “carie“, malattia che ha origine dalla placca batterica, la cui aggressività è legata ad elementi quantitativi e qualitativi della placca stessa e dalla risposta immunitaria personale di ognuno di noi.
Come si diagnostica una carie?
Nei primi stadi la carie dentaria è asintomatica. La diagnosi, in tale fase, può essere casuale ed effettuata esclusivamente dal dentista all’ esame obiettivo del cavo orale, durante il quale la carie si presenta come un’ alone scuro o una macchia brunastra.
Una volta individuata, viene provata la consistenza della lesione cariosa con una speciale sonda, detta specillo, per differenziarla da pigmentazioni causate da fumo, alimenti o bevande colorate. Molto importante è l’ esame radiografico per diagnosticare, invece, carie localizzate in zone non visibili, quali zone interdentali o recidive cariose (carie sviluppatesi al di sotto di vecchi restauri). Infatti limitando la diagnosi al solo esame visivo, parte delle lesioni cariose può sfuggire al controllo clinico.
Quando il tessuto cariato coinvolge gli strati più profondi della dentina fino a quelli immediatamente soprastanti la camera pulpare, dove cioè sono racchiusi vasi e nervi, il processo carioso dà origine al “mal di denti”. La sintomatologia algica può essere scatenata da stimoli fisici (caldo e freddo) e chimici (zuccheri) o essere spontanea, cioè insorgere in assenza di stimoli.
Il mal di denti è un segnale d’allerta che deve spingere immediatamente il paziente a sottoporsi ad una visita dentistica.
Se il dolore viene trascurato, il processo carioso prosegue fino a scatenare pulpiti o ascessi: evenienze in cui una semplice otturazione non è più sufficiente per porre rimedio al danno creatosi.